Giornalisti ancora esclusi dai Cie, un nuovo appello per la libertà d’informazione

Il Cie di Modena

Dal 24 al 27 aprile i promotori della campagna “LasciateCIEntrare” si mobiliteranno per il secondo anno consecutivo contro la difficoltà da parte dei giornalisti di accedere nei CIE (Centri di identificazione ed espulsione) per stranieri.

La campagna “LasciateCIEntrare” è nata in seguito alla circolare n.1305 del primo aprile 2011 firmata dall’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni, che bloccava l’accesso all’informazione all’interno dei CIE e dei C.A.R.A (Centro di accoglienza per richiedenti asilo). Il 25 luglio giornalisti, sindacalisti, avvocati e il mondo dell’associazionismo hanno accompagnato alcuni parlamentari di diverse forze politiche in visita nei centri per migranti.

Da allora si sono fatti passi avanti, il nuovo Ministro Anna Maria Cancellieri ha sospeso il divieto di accesso alla stampa e la decisione è stata accolta con soddisfazione. Eppure, ancora oggi, la sospensione del divieto non vuol dire garanzia della libertà dell’informazione. Infatti raccontare le storie e capire cosa avviene all’interno dei centri è ancora difficile, data la discrezionalità con la quale le richieste di accesso vengono gestite e trattate.

E’ stato grazie al coraggio e all’attenzione di molti giornalisti, avvocati e attivisti che alcune storie sono venute fuori: storie di persone rinchiuse ingiustamente per errori giuridico amministrativi; giovani nati e cresciuti in Italia chiusi in un CIE, poi liberati, perché i loro genitori stranieri avevano perso oltre il lavoro anche il permesso di soggiorno; donne violentate, schiave, che chiedevano asilo costrette ad essere rinchiuse nelle gabbie di un CIE.

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Anche quest’anno quindi è stato lanciato e firmato l’appello “LasciateCIEntrare”, per ribadire e ricordare che la volontà della democrazia non arretri di fronte il muro del silenzio e della censura, né tanto meno sprofondi davanti il rispetto dei diritti umani.


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