Spagna, sacerdoti contro le banche per il diritto alla casa

“Nel nome di Dio, basta con gli sgomberi coatti delle famiglie!”. E’ il titolo del manifesto sottoscritto da un centinaio di preti e missionari della diocesi di Cartagena, nella regione di Murcia. Un vero dramma sociale quello che ha colpito la Spagna, dove le istituzioni o gli istituti bancari effettuano espropri massicci nei confronti dei cittadini ipotecati e insolventi a causa della crisi. Nel Paese la disoccupazione colpisce circa 5,5 milioni di persone, e al sud più di un giovane su due non ha attività lavorativa.

Il manifesto è stato presentato in una conferenza stampa nella chiesa di Santa Rosa di Lima, nel quartiere Los Rosales di Cartagena, uno dei più colpiti dalla recessione, dove la Piattaforma Colpiti dalle Ipoteche, costituita nei mesi scorsi sull’intero territorio nazionale, è riuscita a fermare col proprio intervento numerose requisizioni. Il documento dei sacerdoti della diocesi ha ricevuto anche l’adesione dell’Assemblea generale della Caritas diocesana. “Chiediamo ai politici, alle banche e alle casse di risparmio di fermare gli sgomberi, perché le famiglie possano restare nel proprio spazio vitale e affettivo, spesso l’ultima spiaggia per persone che hanno perduto tutto, lavoro, amici e che non sanno come sopravvivere”. Spiega Joaquin Sanchez, sacerdote di Cartagena. “L’economia deve essere al servizio dell’uomo e non viceversa, noi possiamo correggere le ingiustizie, dipende dalla nostra azione”, aggiunge. I sacerdoti denunciano che “le banche e le casse di deposito hanno ricevuto moltissimo danaro pubblico per tappare i loro buchi”; “le denunce giudiziarie si rimettono a una legge ipotecaria che non difende né protegge la persona né la famiglia” e chiedono sia cambiata.


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