“No easy day”, in uscita il libro-rivelazione sull’uccisione di Bin Laden

La casa editrice statunitense Penguin Group ha deciso di anticipare di una settimana (4 settembre) l’uscita del libro “No easy day”, il racconto del ritrovamento ed uccisione di Osama Bin Laden avvenuti lo scorso 2 maggio ad Abbottabad, in Pakistan. A causare l’anticipo, un gran numero di prenotazioni che hanno già reso il libro primo in classifica su Amazon e Barnes&Noble.com.

L’autore è uno dei sei agenti dei Navy SEALs, le forze speciali della marina statunitense, che parteciparono all’operazione.

Il libro uscirà firmato con lo pseudonimo di Mark Owen, anche se la Fox News è già riuscita a risalire all’identità del militare: si tratta di Matt Bissonette, 36 anni, originario dell’Alaska. A causa di questa rivelazione, l’uomo è stato minacciato di morte su alcuni siti islamici estremisti, che l’hanno definito “il cane che ha ucciso il martire Osama bin Laden”.

La Casa Bianca ha reagito negativamente alla notizia, riservandosi, in una lettera indirizzata all’autore del libro, di intraprendere un’azione legale per violazione degli accordi firmati nel 2007.

Le informazioni contenute nel libro potrebbero infatti, secondo il Pentagono, mettere a rischio la sicurezza nazionale, rientrando nella categoria dei segreti militari non divulgabili.

Gli avvocati hanno anche ipotizzato che i diritti del libro possano essere rivendicati dal governo.

L’Associated Press, ottenuta in anteprima una copia del libro, ne ha diffuso alcune anticipazioni che risulterebbero in contrasto con la versione ufficiale della Casa Bianca e del Pentagono. Le forze speciali statunitensi, avrebbero infatti violato, secondo Bissonette, le regole di ingaggio, uccidendo Bin Laden senza che costituisse una reale minaccia.

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Il capo di Al-Qaeda sarebbe stato intercettato nell’abitazione dove poi è stato ucciso, mentre si trovava sopra una scala alla fine di un corridoio buio. Senza prima verificare se fosse armato, i militari gli avrebbero sparato contro due colpi d’arma da fuoco.

Bissonette, che non era il primo della fila, non poté verificare se il ricercato fosse stato raggiunto dai proiettili. Bin Laden era comunque poi rientrato nella stanza buia, dove venne ritrovato a terra con un foro visibile sul lato destro della testa, sanguinante, e con due donne al suo fianco.

Una volta ripulito il viso dell’uomo per l’identificazione e allontanate le donne, Bin Laden sarebbe stato raggiunto da molti altri colpi fino a quando non rimase esanime.

Secondo la versione ufficiale invece, la sparatoria dei SEALs, iniziò quando Bil Laden si chinò, forse per prendere un’arma.

Dopo aver dichiarato che nessuno dei militari che hanno partecipato all’uccisione di Bin Laden era un suo sostenitore, Bissonette in un’intervista rilasciata alla CBS, ha dichiaratoto che il libro non ha alcun intento politico, ma che è stato scritto solo per commemorare l’11 settembre 2011 e coloro che hanno lavorato con successo alle missioni militari.

 di Paola Totaro


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