Gaza stufa di Hamas? “Regime incompetente e incapace”

Circa 500 manifestanti sono scesi in piazza a Gaza, martedì notte, per protestare contro Hamas. Il malcontento anti-governativo ha raggiunto l’apice dopo la morte di un bambino di tre anni avvenuta durante l’ennesimo blackout: Fathi al-Baghdadi, questo il suo nome, è morto in un incendio provocato accidentalmente da una candela.

Abdel-Fattah al-Baghdadi – padre 23enne della piccola vittima – ha uno stipendio di 1.250 shekel al mese (circa 250 euro) con cui può permettersi a stento di acquistare candele a basso prezzo, essendo i generatori troppo costosi per lui. L’uomo ha detto di sperare in ulteriori proteste e nella definitiva riconciliazione tra Hamas e Fatah: “Chiedo alla gente di rimanere in strada e di non aver paura della polizia. Ritengo responsabili di quanto accaduto sia il governo di Gaza che quello della Cisgiordania”.

Nella manifestazione, terminata quando la polizia è intervenuta disperdendo la folla, sono stati cantati slogan come “La gente vuole far cadere il regime“, sulla falsa riga dei canti di rivoluzione di Tunisia ed Egitto. Tra le richieste dei manifestanti l’unità politica tra la Striscia e la Cisgiordania, la fine della gestione “incompetente e incapace” del potere e la risoluzione del problema energetico. Quello dei blackout è un problema cruciale nel bilancio politico interno. Da febbraio, infatti, la popolazione gazawa ha corrente elettrica per sei ore al giorno, colpevoli i tagli egiziani alle forniture di combustibile alla centrale elettrica di Gaza e l’embargo israeliano del 2007, mai revocato.


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