Pakistan: arrestato imam che ha accusato bimba cristiana di blasfemia

Colpo di scena senza precedenti in Pakistan. La vicenda della bambina cristiana di 11 anni, Rimsha Masih, probabilmente affetta da sindrome di down e accusata di aver dato alle fiamme alcune pagine del Corano, ha avuto una svolta radicale grazie alla decisione di un giudice di Islamabad che ha disposto 14 giorni di carcere giudiziario per l’imam Khalid Jadoon, sospettato di manipolazione delle prove del caso.

Proprio quando le cose sembravano mettersi male per la bimba cristiana, è spuntata una testimonianza scritta di un religioso, Hafiz Mohammad Zubair, che ha pubblicamente accusato l’imam Jadoon di avere aggiunto pagine del Corano a quelle bruciate consegnategli da un abitante musulmano del villaggio di Mehrabadi.

“Insieme ad altre due persone – ha dichiarato il testimone – ho cercato inutilmente di impedire all’imam di manipolare le prove aggiungendo altre pagine a quelle bruciate. Per questo posso dire che anche lui si è macchiato del reato di blasfemia. Non sto dicendo – ha concluso – che Rimsha Masih non ha bruciato le pagine, perché ci sono testimoni che l’hanno vista, ma devo ribadire che l’imam ha manipolato le prove”.

Alla luce di questo colpo di scena, il presidente del Consiglio degli ulema del Pakistan ha chiesto oggi a tutti gli ulema del Paese di collaborare per infliggere la giusta punizione all’imam, sollecitando inoltre il presidente Asif Ali Zardari affinché faccia liberare subito Rimsha e ne garantisca la sicurezza. Per domani a Islamabad è stata intanto fissata una nuova udienza per un possibile rilascio dietro cauzione della bambina.

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Luca La Gamma


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