Sanatoria, a Caserta è quasi flop: “Costi troppo alti”

Caserta, ad oggi, risulta ultima tra le province campane col maggior numero di immigrati clandestini, per domande di sanatoria presentate.
Dal 15 settembre, data d’inizio per la presentazione delle richieste di regolarizzazione dei lavoratori clandestini, a fronte di circa 18mila stranieri presenti nella provincia, solo 394 domande sono state protocollate presso lo Sportello Unico per l’immigrazione e la Prefettura di Caserta ipotizza che al 15 ottobre, data ultima prevista dal decreto, saranno non più di 1200.

Solo a Castel Volturno, si stima la presenza di oltre diecimila immigrati clandestini, gran parte dei quali effettua attività lavorativa senza alcun contratto.
Delusione da parte dei sindacati ed Associazioni di categoria i quali speravano in almeno 5mila domande nell’intero periodo, dal momento che rispetto alle sanatorie precedenti quella in atto prevede l’emersione di tutti i lavoratori subordinati e non solo colf e badanti.

La Cgil ipotizza che le cause di questo fallimento siano imputabili ai parametri troppo rigidi fissati dal decreto Legislativo 109 del 16 luglio 2012, ed ai costi troppo alti della sanatoria che ricadono sui datori di lavoro.
La speranza è che si possa verificare un incremento nell’ultimo periodo utile, dovuto ai tanti imprenditori che si sono attivati tardivamente nel reperire tutta la documentazione utile per la regolarizzazione.
Nei confronti dei datori di lavoro che si rifiuteranno di sanare i propri dipendenti clandestini irregolari, i sindacati preannunciano azioni legali.

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Paola Totaro


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