New York, bimbo di 7 anni ammanettato e arrestato per furto

Storie di ordinaria follia. Dopo la vicenda del piccolo californiano condannato per l’uccisione del padre (all’epoca dei fatti aveva 10 anni), al carcere minorile fino a quando compirà 23 anni, un altro caso di maltrattamento di minori, accusati di aver commesso reati.

Questa volta è toccato a Wilson Reyes, 7 anni, il quale, sospettato d’aver ”rapinato” 5 dollari ad un altro bambino, è stato messo in cella, ammanettato al muro ed interrogato per ore. Il trattamento che di solito si riserva agli adulti, quando vengono fermati.

Teatro del “crimine” è stato New York, nel quartiere del Bronx, dove, il 4 dicembre scorso, da un giardinetto della scuola elementare, personale scolastico ha chiamato il 911 dando l’allarme per “rissa e rapina”.

Come hanno raccontato dei genitori del piccolo, sembra che ad uno dei bambini fosse caduta una banconota da 5 dollari e Wilson si sarebbe chinato per raccoglierla, venendo subito accusato di furto dagli altri due. Immediatamente la situazione è degenerata ed i bambini hanno cominciato una rissa, conclusasi con l’arrivo della polizia.

A quanto pare le auto del NYPD sono arrivate con le sirene spiegate, attirando ovviamente l’attenzione di tutti, e il piccolo Wilson, caricato in macchina, è stato portato via. La madre del bimbo, recatasi subito presso il posto di polizia, ha avuto l’autorizzazione di vedere il figlio solo dopo quattro ore ed una volta raggiunto l’ha trovato ammanettato al muro.

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La prontezza della madre, che gli ha scattato subito una foto, ha permesso che la vicenda venisse a galla ed ora la donna ha deciso di presentare denuncia per il trattamento del bambino, che è rimasto scioccato, insieme alla richiesta di un risarcimento di 250 milioni di euro.

“E’ incomprensibile quello che ha fatto la polizia – ha dichiarato Jack  Yankowitz , avvocato della famiglia – hanno trattato quel bimbo come se fosse un criminale incallito”.

Dal canto loro, i poliziotti respingono ogni addebito. Un portavoce ha spiegato al New York Post, come l’allarme fosse stato dato per “rapina e rissa” e che la reclusione del bimbo in realtà sarebbe durata due ore e non quattro, come racconta la madre. Dopo tutto, Wilson Reys sarebbe stato trattato come qualunque altro minore sospettato di reato.

Paola Totaro


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