‘Diversi ma uguali, la parola ai ragazzi’. Nelle scuole di Roma la radio è integrazione

È di carattere educativo ed ha l’obiettivo di coinvolgere giovani cittadini italiani e di origine straniera attraverso i new media, per contrastare discriminazione e intolleranza.

Si chiama UndeRadio ed è ormai al suo secondo anno di attività. Promosso e realizzato da Save the Children in collaborazione con Media Aid, l’iniziativa “Diversi ma uguali, la parola ai ragazzi”, coinvolge diverse scuole della periferia di Roma, con format e linguaggi che raccontano esperienze positive e problemi di interazione tra mondi differenti, ma che tutto sommato si somigliano, attraverso la radio.

Avviato nel 2011, UndeRadio coinvolge più di 800 studenti italiani e stranieri di 12 scuole superiori di I e II grado. Integrazione e interazione sono le parole-chiave di ogni trasmissione che va in onda con le voci dei giovani coinvolti direttamente contro ogni discriminazione e in favore del rispetto delle culture reciproche. “Questa esperienza ci ha permesso di conoscere delle realtà trascurate, di affrontare temi importanti e soprattutto ci ha dato l’opportunità di parlare e di essere ascoltati. Ci ha fatto capire che senza la conoscenza e senza l’informazione si è tagliati fuori dalla società”. Lo dicono i ragazzi che ringraziano i propri docenti per aver aderito all’iniziativa con entusiasmo. Ormai alla sua seconda edizione, gli studenti italiani e stranieri, sono coinvolti nella creazione di inchieste di strada, programmi di musica, interviste doppie tra adolescenti di diverse etnie e culture e di seconda generazione. Nel palinsesto, anche l’arte come strumento di dialogo interculturale, diritti dei minori e lo sportello legale online di Save the Children in favore di minori stranieri e appartenenti a minoranze etniche.

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La risposta delle studentesse e degli studenti è veramente incredibile. I ragazzi si appassionano all’idea di poter interagire attraverso una forma diversa di comunicazione rispetto ai canoni tradizionali. UndeRadio è seguita attraverso il sito, la sua pagina Facebook, i podcast realizzati,  lo scambio di informazioni via mail. In più, durante gli incontri in classe, si cerca sempre di creare qualcosa di nuovo. A volte con esito positivo, altre no, e questo dipende da molti fattori, anche dalle fasce di età. Ma la ricchezza del progetto è anche questa. 

Partecipazione e non discriminazione, sono altri temi affrontati dai ragazzi che spesso si collegano a quelli della violenza e del bullismo. Un approccio pluriculturale, dunque, che inevitabilmente abbraccia il mondo giovanile nella sua complessità attuale. Il tutto attraverso la presenza di esperti in materia, anche grazie ai volontari di Media Aid, associazione che si occupa della diffusione della comunicazione e dell’informazione attraverso progetti di cooperazione. Attorno agli argomenti che vengono affrontati, la costruzione dell’integrazione e la promozione dell’interazione tra adolescenti la fanno da padroni. Raccontare l’essere italiani in modo diverso è l’obiettivo dell’intero progetto “UndeRadio” e i ragazzi l’hanno definita così: “un’esperienza che ci ha permesso di conoscere i problemi del mondo e che ci ha permesso soprattutto di conoscerci. Questo è molto”.

Paola Longobardi


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