ROMA – Al via oggi la V edizione del Festival Internazionale di “Storytelling”, appuntamento con i cantastorie di tutto il mondo. Quest’edizione, che si aprirà oggi al parco Regionale dell’Appia Antica e si concluderà domenica 23 (ndr), si articolerà con più di 40 eventi fra performances per tutte le età, laboratori, incontri interattivi, musica multietnica, degustazioni ed una ricca programmazione anche per i più piccoli. Un’occasione di incontro multiculturale, il primo e unico baluardo di diffusione di questo movimento performativo in Italia.
IL PROGRAMMA – Nelle suggestive locations del Parco Regionale dell’Appia Antica, 40 storytellers e musicisti italiani ed internazionali, provenienti da tutto il mondo (Inghilterra, Galles, Francia, Grecia, Albania, Portogallo, Norvegia, Svezia, Stati Uniti, Canada, Singapore e Australia) si esibiranno in molteplici performances di storytelling in italiano e in inglese, 8 workshop di storytelling per adulti, 1 laboratorio e 11 rappresentazioni per bambini, incontri interattivi di storytelling (Open Floor – Salotto Raccontamiunastoria, dove anche il pubblico potrà alzarsi e raccontare un storia) sightseeing storytelling (eventi itineranti alla scoperta dei siti archeologici del Parco Appia Antica e di Roma con miti e storie dell’antica Roma), eventi speciali e arti visive (fumetto, body painting e pittura dal vivo), musica multietnica (jam-session dei musicisti che accompagnano gli artisti), laboratori e performance di danze tradizionali della tradizione popolare italiana.
DI COSA SI TRATTA – Per Storytelling s’intende l’arte di usare il linguaggio, la vocalità, il movimento fisico e la gestualità per evocare le immagini di una storia davanti ad un pubblico specifico (Definizione del National Storytelling U.S.A ndr). Si tratta, insomma, della ripresa sistematica dell’antica arte dei cantastorie, una narrazione basata sull’improvvisazione, dove gli artisti non imparano un testo a memoria, ma lo raccontano ogni volta con le proprie parole, creando immagini fantastiche che passano da bocca a bocca, da orecchio ad orecchio e da cuore a cuore. Si concentra sul recupero della tradizione orale e punta alla sua diffusione in maniera attiva, per promuovere e diffondere l’arte di raccontare storie: il modo più antico, semplice e vivo di trasmettere arte, cultura e conoscenza. Una forma espressiva applicata ormai in tutto il mondo anche nella formazione negli ambiti educativi, terapeutici, aziendali e politici.
La Compagnia di Storytelling “Raccontamiunastoria”, diretta da Paola Balbi e Davide Bardi, attiva dal 2004 e prima in Italia ad occuparsi della preservazione e della diffusione di quest’arte, vanta un prestigioso curriculum di collaborazioni internazionali (tournee con spettacoli in lingua inglese in Canada e Stati Uniti, partecipazione ai più importanti Festival di Storytelling in Europa e America). Durante il Festival gli artisti internazionali racconteranno nella loro lingua madre o in Inglese, lingua ufficiale dell’evento.
GLI ATTORI – Il Festival di quest’anno permetterà di condividere la magia delle storie raccontate dalle voci dei più grandi storytellers internazionali: il francese Abbi Patrix (già attore per Peter Brook); i gallesi David Ambrose (Direttore del famoso Festival Beyond the Border) e Michael Harvey (vincitore del premio “UK best storyteller”); la norvegese Heidi Dahlsveen (docente di storytelling presso la University of Oslo); il portoghese Luis Correia Carmelo; la rumena Monica Diaconu (direttrice del Festival di storytelling di Timisoara); lo svedese Johan Theodorsson; l’ungherese Maja Bumberak; da Singapore Kamini Ramachandran (direttrice dellInternational Storytelling Festival of Singapore); le canadesi Jan Andrews (per anni alla guida di Storytellers of Canada) e Jennifer Cayley; l’australiana Jackie Kerin.
IL MOVIMENTO – Lo Storytelling Renaissance nasce in America come avanguardia teatrale negli anni ’70 e si propone – attraverso interviste, registrazioni ed eventi specifici – di recuperare e “catalogare” i contenuti delle storie tramandate oralmente per trasmettere alle generazioni future l’arte del racconto. Dall’America il movimento arriva in Inghilterra per poi diffondersi nei paesi dell‘Europa del Nord e in Francia. Solo alla fine degli anni ‘90 giunge in Spagna, in Grecia ed infine anche in Italia grazie al contributo e all’esperienza di singoli narratori in contatto con le realtà internazionali dello Storytelling. Esistono festival internazionali – che arrivano ad ospitare centinaia di narratori da tutto il mondo e un pubblico eterogeneo di migliaia di persone – come quelli di Johnsborough in America, di Toronto in Canada e “Beyond the Borders” in Galles.
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