di Marco Casini
Ho conosciuto Bruna quando mi è stato chiesto di raccontare la sua storia. Ho conosciuto una donna forte, con alle spalle una vita di lavoro come terapista della riabilitazione. Arrivata a 70 anni, il canone del senso comune, per cui un figlio dovrebbe essere un sostegno nella vecchiaia del genitore, per lei si è ribaltato. Dal 2009 affronta con Francesco, figlio malato e non più autosufficiente, i difetti di un sistema sanitario penalizzato da sprechi e tagli alla spesa pubblica. Mentre raccoglievo immagini e parole della vita di Bruna e Francesco, rimanevo sempre più colpito dalla dedizione e dal coraggio, immenso ma appena sufficiente, davanti ai guasti di una società dove i servizi, come Sanità o Istruzione, sono gestiti come conti da far quadrare, non come diritti alla dignità per persone che vivono in un paese che si definisce civile.
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