Il piccolo laboratorio che sfida lo sfruttamento dei migranti

Deri’Da è un piccolo laboratorio di cuoio nel cuore di Kemeralti, il vecchio bazaar di Izmir, conosciuta in Italia come Smirne. È il risultato del sogno di alcuni giovani amici con la passione per prodotti in cuoio e fatti a mano. I ragazzi fondatori di Deri’Da hanno deciso di basare la propria attività sul diritto di ogni lavoratore alla dignità, ad un salario equo, e ad un lavoro sicuro e sano.

Il loro lavoro è la risposta allo sfruttamento nelle fabbriche tessili turche, un fenomeno trasversale che negli ultimi anni ha colpito in particolare i migranti, spesso bambini, che si ritrovano a lavorare in condizioni molto prossime alla schiavitù.

“Ci ispiriamo ai movimenti dei bambini lavoratori del Sud America che hanno portato avanti la lotta per il riconoscimento dei diritti per migliaia di bambini ed adolescenti da più di 30 anni”, spiegano i fondatori. “Per questo motivo, a Deri’Da vogliamo offrire ad adolescenti siriani l’opportunità di sfuggire al circolo vizioso dello sfruttamento lavorativo attraverso un apprendistato part-time in un ambiente lavorativo sicuro, garantendo un salario dignitoso e l’opportunità di tornare a scuola per completare gli studi”.

Le mani che cuciono nella foto copertina sono di Haydar, un ragazzo curdo siriano di 16 anni. Negli ultimi quattro anni Haydar ha lavorato come muratore, meccanico, agricoltore, e infine sarto. La scorsa settimana ha cominciato la scuola.

La Izmir di Haydar, dei fondatori di Deri’Da e delle altre migliaia di rifugiati bloccati in Turchia con il sogno dell’Europa è raccontata nel primo episodio di Chasing the Stars, un web-doc che racconta la rete di rapporti che si creano nei luoghi di frontiera, di transito e di arrivo per i migranti in fuga dalle guerre.

Gli autori del web doc hanno deciso di sposare le idee e lo spirito di Deri’Da: i sostenitori che partecipano al crowfunding di Chasing the stars riceveranno alcuni doni di ringraziamento. Tra questi, in base all’offerta, anche due prodotti artigianali creati dai giovani intessitori di Deri’Da: un portafoglio e un porta tabacco in pelle. In una volta sola sarà possibile incoraggiare un progetto documentaristico indipendente e coraggioso, sostenere una risposta etica al gravoso problema dello sfruttamento minorile dei migranti in Turchia e ricevere un prodotto altamente elaborato e dal design intrigante. Quale miglior regalo natalizio?

Per conoscere Chasing the stars e sostenere Deri’Da clicca qui.


Leggi anche: I migranti che inseguono le stelle


2 Comments

  • […] Nour vive a Basmane, il quartiere multietnico di Izmir abitato da decine di migliaia di siriani che vogliono imbarcarsi per l’Europa. E che molto spesso si ritrovano bloccati lì, tra le viuzze del centro storico, a reinventarsi. […]

  • […] L’incredibile storia di Kapılar e delle vicende dei migranti di Basmane è raccontata da Chasing the stars, un webdoc il cui obiettivo è tracciare sulla mappa d’Europa i percorsi di speranza di chi fugge dalla guerra e incontra muri sul proprio cammino. Basmane è la prima tappa di un racconto a tre capitoli e per sostenere il progetto, a cura di Croma, c’è una campagna di crowdfunding che ha già coinvolto decine di realtà solidale di tutta Europa. Qui scopri anche come poter sostenere gli abitanti di Basmane contribuendo all’artigianato e a…. […]

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