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Monaco 1972, a 41 anni dal massacro degli atleti israeliani

Il 5 settembre di 41 anni fa, alle 4 del mattino, un commando terroristico palestinese (chiamato " Settembre Nero") fece irruzione nelle camerate degli atleti israeliani partecipanti alle Olimpiadi estive di Monaco; l'intenzione era quella di sequestrarli per ottenere la liberazione di detenuti palestinesi dalle carceri israeliane. "Settembre Nero" era un gruppo terroristico laico-socialista, fondato nel 1970 da fedayn palestinesi. Il nome fu scelto a seguito degli avvenimenti del 16 settembre 1970, quando re Hussein di Giordania diede luogo ad una violenta repressione contro gruppi armati palestinesi ritenuti responsabili di destabilizzare lo Stato. Yossef Gutfreund, uno degli atleti della squadra dei pesi, si svegliò in seguito ad un rumore e vide spuntare dalla porta semi aperta una canna di fucile. Con il suo corpo, 132 kg , tentò di fare…
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India, il lato amaro del tè e lo sfruttamento delle tribù Adivasi

L'India è il paese multiculturale per eccellenza: con i suoi 1 miliardo e 270 milioni di abitanti racchiude all'interno del suo vasto territorio un vero e proprio crogiolo di popoli con lingue, culture, religioni e tradizioni completamente diverse l'una dall'altra. L'8% della variegata popolazione indiana è costituita dai cosiddetti adivasi, i discendenti delle antiche popolazioni tribali che abitavano l'India più di 3.000 anni fa. Sebbene racchiusi sotto un'unica etichetta linguistica, gli adivasi non costituiscono affatto una realtà culturalmente ed etnicamente omogenea: sono suddivisi in circa 450 gruppi, sparsi su tutto il territorio indiano, ognuno dei quali possiede una sua specifica identità ed è caratterizzato da particolari usi e costumi. Sono popoli che hanno sempre vissuto in stretta simbiosi con la natura, per la quale nutrono un profondo rispetto e da…
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La blogger Lina Bin Mhenni sfida minacce e censure per raccontare la Tunisia di oggi

Come ai tempi della Rivoluzione dei Gelsomini, quando diffondeva notizia degli eventi seguendoli sul campo nonostante le intimidazioni, il black out mediatico imposto dal regime e la censura del web, Lina Bin Mhenni, una delle prime e più celebri attiviste della blogsfera tunisina, sta documentando e partecipando ai sit-in notturni e agli scioperi che dal 27 luglio caratterizzano la cronaca tunisina, mettendo in luce gli attriti fra i due maggiori partiti politici da cui dipendono gli esiti del processo di transizione democratica, il partito islamico moderato Ennahda al governo ed il Fronte Popolare che raccoglie le forze di sinistra all’opposizione. Lina era attesa in questi giorni ad Erbalunga, in Corsica, ospite di un Festival Letterario, ma l’ultimo post del suo blog è una lettera in cui suo padre, ex-prigioniero politico tra…
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L’Australia manda i suoi ‘clandestini’ in Papua Nuova Guinea (dove esistono 5 tipi di pene capitali)

“Se venite qui con la barca senza un visto non troverete una sistemazione in Australia”. Questo è il nuovo motto del Dipartimento australiano per l’Immigrazione e la Cittadinanza che ha recentemente emanato una legge per contrastare l’immigrazione clandestina avendo come scopo il far fronte ai numerosi traffici illeciti di persone. L’iniziativa, avviata il 19 luglio scorso, prevede il respingimento forzato delle barche che arrivano in acque australiane con a bordo migranti senza visto; questi verranno automaticamente mandati in Papua Nuova Guinea per subire un processo di identificazione e di reinserimento. Ai migranti che avranno i requisiti per chiedere asilo politico sarà garantito lo status di rifugiato in Papua Nuova Guinea, mentro coloro che vengono da paesi in cui non vi è la necessità di protezione saranno rispediti indietro nei loro…
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G8 di Genova: cosa rimane di un evento che ha cambiato il mondo

ROMA - Con la sentenza della cassazione che ieri ha confermato le sette condanne e le quattro assoluzioni per le violenze alla caserma Bolzaneto, si è chiuso l’ultimo dei processi penali ancora aperti a carico delle forze dell'ordine per i fatti del G8 di Genova. Nel 2009 si era infatti concluso il processo per la morte di Carlo Giuliani, con la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo che scagionò definitivamente il carabiniere Placanica per aver agito per legittima difesa. Nel 2012, invece, il processo per le violenze della Diaz ci concludeva con la condanna in via definitiva di 25 tra agenti e funzionari di Polizia. Nessuno dei condannati è mai stato in carcere e solo 5 di loro hanno perso la divisa a causa dell’interdizione dai pubblici uffici. Ma…
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