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Di amianto si muore ancora oggi

Illustrazione di Francesco Ciampa — EPISODIO 5 Hidden è una serie cofinanziata dai lettori di Frontiere.Scopri come poter contribuire. A partire dallo scorso luglio 2021, di fronte alla Corte d'Assise di Novara, è ripreso il processo Eternit-bis che vede imputato di omicidio volontario di 392 persone morte per esposizione a fibre di amianto l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. Da anni i famigliari delle vittime d'amianto di Casale Monferrato chiedono giustizia per una mattanza che poteva essere evitata: già dagli anni sessanta diverse ricerche mostravano come le polveri d'amianto provocassero una grave forma di cancro. La fabbrica di Casale Monferrato ha chiuso nel 1986, ma la malattia ha un periodo di incubazione di circa trent'anni e coloro che hanno vissuto vicino allo stabilimento corrono tutt'oggi gravi rischi per la salute. “Non era…
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Gli zapatisti sbarcano in Europa: cosa dobbiamo aspettarci

Ventisette anni dopo la rivolta del Chiapas, a luglio una delegazione di 160 zapatisti raggiungerà l'Europa per incontrare gli attivisti del Vecchio Continente. Tra gli appuntamenti, un tour dei luoghi delle rotte migratorie nel Mediterraneo e l'incontro con i movimenti ambientalisti del Nord Europa. Intanto una suggestione aleggia tra gli organizzatori: Marcos incontrerà Greta Thunberg? Articolo di Riccardo Bottazzo, immagine in copertina di Ya Basta Edi Bese Che poi, il subcomandante insurgente Marcos ce lo aveva sempre detto, no? Ce l’aveva ben chiaro in testa, il sub, sotto quel suo passamontagna nero e quel suo cappello alla cubana. Ce l’aveva chiaro in testa sin da quella volta che si era affacciato dal municipio occupato di San Cristobal De Las Casas, per gradare “Ya basta”. Per urlare a tutto il Messico…
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Stava per morire di fame, ora è un guru della sharing economy latinoamericana

"La solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai", scriveva Henry David Thoreau. Probabilmente quando è entrato nel programma di sostegno a distanza di Compassion International, Miguel Angel Figueroa Casilina non aveva letto niente dello scrittore trascendente statunitense della Resistenza civile e della Vita tra i boschi. Eppure la storia del boliviano Miguel, che dalla malnutrizione estrema (secondo un report della Fao del 2014, il 19,8% della popolazione boliviana soffre la fame) è diventato punta di diamante dell'innovazione tecnologica sudamericana, fa pensare che si sia davvero ispirato alla massima di Thoreau.  Oggi potete trovate Miguel Angel Figueroa nei TED talks, nelle università di mezzo mondo dove insegna "Imprenditoria e giustizia sociale" o "Sharing economy nei paesi emegenti". È autore di tre libri, direttore alla Novus Foundation e, soprattutto, cura la…
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Pitzinos in sa gherra

Storie di bambini-soldato e di un’amnesia collettiva Secondo stime dell’Unicef, sono circa 250.000 i bambini coinvolti in conflitti armati in tutto il mondo. Usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, cuochi, e le ragazze, in particolare, costrette a prestare servizi sessuali, privandole dei loro diritti e dell’infanzia. Ambientati in Nigeria, Congo, Costa d’Avorio, Sierra Leone, Mozambico, Sri Lanka, molti sono i libri che affrontano, con carattere diverso, questo argomento. Scritti con passione e sapienza, con un linguaggio ricco ed originale, capaci di suscitare empatia, scalfire il cuore e la mente, leggerli ci permette di entrare in questa realtà dolorosa, capirne i meccanismi che l’hanno determinata e che la regolano e soprattutto non dimenticare mai che le vittime principali dell’avidità, delle ingiustizie, delle guerre sono sempre i bambini e le bambine, qualunque…
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Tra Argentina e Polonia, negli interstizi della Storia

La raccolta “L’occhio di Celan” di Susana Szwarc (Edizioni Fili d’Aquilone, 2016, traduzione di Alessio Brandolini) è dominata dal sensoriale. Chi legge i suoi versi li sente sulla pelle, nulla lascia indifferenti. Ci si può scottare in “Bruciature”, ci si può sentire smarriti nei meandri dei molteplici sentieri aperti e apparentemente zeppi di foschia, ben vivido è l’impatto di “La pista” in cui tre regioni sono cancellate dalle mappe e dalla storia di botto: la poesia lo svela con un solo, incisivo verso d’apertura. Un verso come una lancia nel cuore. Tutto sensoriale è anche il rapporto con la storia, la poetessa la vuole palpare perché, nonostante le tante rimozioni, falsificazioni e versioni ufficiali confezionate dai vari sistemi dominanti, è lì nel nostro tempo il residuo di un contatto con…
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