Il Parco Nazionale del Lago Sentarum (Borneo Occidentale) racchiude in sé davvero molte ricchezze naturali. Oltre alle centinaia di specie di pesci d’acqua dolce, il lago vanta anche un grande potenziale nelle foreste e nei prodotti forestali non legnosi. Uno di questi è il miele. Dei 132.000 ettari di superficie totale del lago Sentarum, ben 7.378,4 costituiscono la zona boschiva dei produttori di miele. Secondo Stephen Petersen, ricercatore di api di origine alaskana, i mieli provenienti dalla regione del lago Sentarum avrebbero una “qualità eccellente”; hanno infatti raggiunto la seconda posizione in Asia, dopo l’India, e sono al primo posto nel Sud-Est Asiatico.
MIELE SECONDO NATURA – Si dice così perché questi mieli non provengono da un allevamento di api, ma il processo avviene secondo natura, e vengono prodotti dalle api della foresta del genere apis dorsata. E la popolazione delle api di questo genere non è più molto numerosa, si può trovare solamente in Asia e nel Sud-Est Asiatico. Queste api sono molto dipendenti dalle condizioni della foresta, poiché raccolgono il polline ed il nettare dai fiori che circondano appunto il manto boschivo. La fonte di alimentazione di queste api è allora del tutto naturale, consumano solamente un assortimento di fiori che crescono sul legno selvatico (ricordiamo, tra i tanti, Akar Libang o Monocarpus sp, Emasung o Syzygium cauliflora, Taun o Carallia bracteata, Kayu Samak o Syzygium sp e Marbemban o Xanthophyllum sp). E sono proprio quei fiori che vanno ad influenzare notevolmente il gusto, il colore ed il sapore di un miele rispetto ad un altro. Inoltre il miele selvatico del lago Sentarum è l’unico miele ad aver ottenuto per la pima volta un certificato organico dalla BIOCert nel 2007. Ne sono stati valutati l’autenticità, il processo applicato con il sistema di raccolta sostenibile ed il processo igienico di post-raccolta.
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RISPETTARE LE STAGIONI – “Tuttavia questi fiori lignei selvatici non si trovano in ogni momento, si può dire che la loro stagione di fioritura vada soltanto da settembre a marzo, ma ciò non influisce sulla produttività delle api nel fare il miele. In lealtà esse, le api, possono produrre miele due volte l’anno. Ed il raccolto solitamente avviene da settembre a marzo,” spiega Gusti Makmun, membro del personale nell’Area di Riabilitazione della Foresta e del Terreno Boschivo e adibito alle Piantagioni.
“Ma per quanto riguarda i risultati del raccolto di quest’anno, vi è stato un aumento significativo, poichè il cambiamento di stagione è avvenuto al momento giusto. All’incirca tra dicembre 2012 ed aprile 2013 vi erano circa 120 tonnellate e gli apicoltori riunitisi nell’Associazione Periau del Lago Sentarum (Asosiasi Periau Danau Sentarum – APDS) sono riusciti complessivamente a raccogliere miele sino a 18 tonnellate,” dice Gusti.
IL REGNO DELLE API – Ma torniamo alle api. Le api selvatiche non sono originarie della regione del lago Sentarum. Arrivano in quest’area soltanto quando ci sono i fiori lignei della foresta. Se i fiori di cui si cibano non sono abbastanza, solitamente queste api allevano semplicemente i propri piccoli, dopodichè si spostano in fretta. Secondo le delucidazioni date dalla comunità locale, quando i fiori non sbocciano le api selvatiche migrano verso le aree collinari. Si cibano quindi dei liquidi che trovano nella foresta, come quelli prodotti dai funghi, o del sudore impregnato negli abiti, o ancora del liquido che produce il pesce sotto sale mentre viene fatto essiccare dai residenti. Tutto ciò per sopravvivere durante l’attesa della stagione primaverile.
Anche se il miele viene lavorato in maniera naturale, tuttavia vi sono differenze nei risultati ottenuti a seconda del nettare presente in ogni regione. Le api che si cibano dei fiori lignei in collina daranno un miele relativamente più viscoso e di colore più rossastro rispetto a quello dei fiori lignei che si trovano sul livello del mare. Anche il contenuto d’acqua è inferiore, circa del ventun percento, contro il ventisette percento dei fiori sulla spiaggia.
RICETTE CON IL MIELE:
– Batidos (milkshake alla cubana) – Cuba
– Insalata di frutta con miele e yogurt ghiacciato – Argentina
– Pane ai semi di lino e di girasole – Canada
– Baklava (versione turca e greca)
– Muhallabia (budino di mandorle) – Arabia Saudita
– Luqimat – Arabia Saudita
– Montana cornbread (pan di farina di mais e miele) – USA
– Fish goujons (bastoncini di pesce al forno) – Irlanda
– Xaratigana (dolcetti con sesamo e cannella) – Grecia
– Torta Marrakesh – Marocco
LA RACCOLTA DEL MIELE – Per raccogliere e produrre il miele selvatico nella regione del lago Sentarum, gli apicoltori contano soprattutto su sistemi tradizionali e poco invasivi. Per prima cosa bisogna creare uno strumento che possa spingere le api a fare i nidi. Tale strumento si chiama tikung. Il tikung consiste in un’arnia artificiale che viene posta sugli alberi affichè possa essere infestata dalle api selvatiche.
Così i tikung si riempiono di api della foresta e, quando arriva la primavera, il miele è pronto per essere raccolto. Gli apicoltori devono utilizzare un copricapo protettivo dotato di una rete per evitare le punture delle api. Da non dimenticare sono anche i guanti monouso, in questo modo il miele risulterà del tutto sterile.
La parte sottostante del nido d’api, o tikung, è il posto in cui si forma il miele. Poi le api vengono mandate via. Per la raccolta gli apicoltori utilizzano il fumo di una torcia la cui fiamma è stata spenta. Quando le api se ne vanno, la parte superiore del tikung viene tagliata. Tuttavia, soltanto il miele soprastante viene prelevato, mentre il miele più recente, dove stanno i piccoli di ape, viene lasciato intatto, per mantenere in vita la popolazione delle api.
Ed il liquido dolce che esce dall’alveare viene poi versato in un contenitore preparato a tale scopo.Viene quindi filtrato attraverso un tessuto speciale e solido. Infine viene ridotto il contenuto di acqua del miele perchè possa mantenersi più a lungo. Il miele è poi versato nei barattoli per essere commercializzato. Per quanto riguarda il commercio, questo miele viene venduto nell’area del Borneo Occidentale e dell’isola di Java. Anche alcuni paesi stranieri sono soliti acquistarlo facendo degli ordini, o quando tali acquirenti visitano il Borneo.
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