Nel ventre del drago

Verso l’Occidente

Jackie: Io sono arrivata in Italia nel 2006: mi ha invitato una nostra amica. Mi ha detto “perché invece di fare richiesta per andare negli USA non vieni qui?” Per venire in Italia non ci sono le agenzie di recruitment come mediatori. Mi ha aiutato una persona, credo che fosse del Perù. Lui ha fatto avere il mio visto alla sorella della mia amica. Gli ho dovuto dare 5.000 euro. Questa persona ha un ufficio in Sud America e l’ho contattato via mail. Tutto si è svolto in questo modo, non l’ho mai visto. Queste persone hanno amici negli uffici dell’immigrazione, dove ottengono un visto per l’area Schengen con poche decine di euro.

Il percorso per arrivare in Italia è stato molto lungo. Sono arrivata a Hong Kong, dove dovevo aspettare altre indicazioni su come procedere. Da lì, mi hanno fatto arrivare in Marocco, sempre come turista. A Casablanca è arrivata una persona che doveva dare il visto per Schengen. Dal Marocco, però, mi hanno detto che dovevo andare in Egitto, dove finalmente mi hanno dato il visto da mettere sul passaporto. Dall’Egitto, ho preso un volo per la Svizzera e sono quindi entrata in Italia. In questi passaggi, ho dovuto pagare tutto io: i trasporti, l’hotel dove dormivo. Ho speso una fortuna. Più di 10.000 euro. Tutto quello che ho guadagnato a Taiwan se n’è andato così.

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Juvi: Per me è stato molto più difficile. Mi ha aiutato un filippino, che per il viaggio e il visto mi ha chiesto 6.000 euro. Quando sono arrivata a Hong Kong, lui non aveva contatti e mi hanno portata all’Immigrazione. Gli ho detto che avevo un volo per il Brasile e dopo alcuni giorni sono riuscita a partire. Il volo era diretto in Francia, dove avrei dovuto prendere il volo per il Brasile, ma non era vero, era solo un modo per arrivare in Francia. Il mio visto era nascosto in una penna a sfera. Quando ero in aeroporto a Parigi, e ho aperto la penna per prendere il visto, mi sono accorta che sul visto non c’era scritto niente! Era finto! Capisci? Mi avevano truffato e rubato tutti i miei soldi! Mi hanno portato all’Immigrazione anche lì e mi hanno detto che dovevo trovarmi un avvocato. E’ costato altri 3.000 euro, che mi hanno dato le mie amiche (Jackie e quella che era già in Italia). Alla fine sono riuscita a entrare in Italia senza visto.


(continua nella quinta pagina)


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