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Per uno sviluppo africano bisogna rinunciare a elemosina e cooperazione corrotta

Per uno sviluppo africano bisogna rinunciare a elemosina e cooperazione corrotta

"L'Africa non potrà mai sradicare la povertà affidandosi alla carità dei paesi sviluppati". Partendo da questo assunto, detto e ridetto ma mai veramente attuato, Jean-Pièrre Honla, esperto di economia africana e di sviluppo rurale, ha deciso di costruire un network virtuoso che creasse ricchezza effettiva in Africa. Una risposta concreta, dal basso, all'"aiutiamoli a casa loro" che tanto piace a certa politica nostrana. Del resto sono i paesi più sviluppati del mondo ad attirare il maggior numero di africani in fuga della povertà: l’88% di africani in fuga vive in un paese sviluppato (sessanta anni fa era meno dello 0,3%). Necessità…
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Lasciare tutto per insegnare il calcio ai bambini dello Zambia

Lasciare tutto per insegnare il calcio ai bambini dello Zambia

Whānau significa "famiglia", in lingua maori. Ed proprio "educare a diventare famiglia" il significato che ha voluto dare al proprio nome l'Onlus Whanau, associazione che nasce per "educare all’amore gratuito, verso se stessi e verso l’altro". E lo fa soprattutto in Zambia, terra in cui da anni porta avanti progetti educativi che interessano aree ludiche, sportive e socio-sanitarie. Nel 2016 Whanau Onlus lancia un nuovo progetto, Hopeball, per "educare alla speranza" ragazzi e bambini di un piccolo villaggio dello Zambia. Lo fa attraverso un'attività che appassiona gli stessi volontari: il calcio. "Qui ho potuto mettere assieme il calcio, mia grande passione, e il mio sogno…
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Black Mediterranean o la geografia razziale del Mediterraneo africano

Black Mediterranean o la geografia razziale del Mediterraneo africano

di Timothy Raeymaekers per La Macchina Sognante* Di recente il crocevia culturale sulle sponde del mar Mediterraneo si sta dotando di una nuova terminologia per descrivere gli ultimi sviluppi al suo interno. A spingere questa manifestazione linguistica c’è da un lato la prossimità e l’ibridazione crescente tra culture europee e africane nella musica, nel cinema e nella letteratura nella zona del Mediterraneo e dall’altro certe esperienze di lotta antirazzista e anticapitalista. Dai margini in cui si trovano, tutti questi fattori si rivelano come nodo importante nella realizzazione di una nuova soggettività politica diasporica. In una serie di post sul mio…
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Biafra, an endless slaughter

Biafra, an endless slaughter

By saying “Biafra”, you might think to the pathetic humanitarian advertising from the 70s, in which swollen-bellied-babies served as unaware receptors for moved-hearted-donators, mismanaged by the international cooperation. The aftermath of the three years of war between the Nigerian government and the self-proclaimed Republic of Biafra, from 1967 to 1970, reached three million deaths and, in the decades to come, it caused repression and discrimination towards people of the Igbo ethnic group. As a consequence of this, a mass exodus occurred from the Niger Delta area and the South-East to Lagos and, above all, to the West. A large diaspora…
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Se l’etnia viene trasformata in un’arma

Se l’etnia viene trasformata in un’arma

di Giovanni Gugg Quando si parla di Burundi, la mente va subito alla spaventosa guerra interetnica divampata nella prima metà degli anni Novanta tra Hutu e Tutsi. Si tratta di una semplificazione di noi lettori esterni a quella realtà, perché il cosiddetto "conflitto etnico" è, piuttosto, la costruzione politica di una crisi che il più delle volte affonda in ragioni molto diverse, come la disuguaglianza sociale e l'erosione della rappresentanza. Inoltre va precisato che, come ha spiegato su queste pagine Valeria Alfieri, la costruzione dello "scontro etnico" e del "genocidio" si alimenta ampiamente del discorso che ne fanno i mass-media, ovvero…
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