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Costruire la democrazia in Burundi, una lezione (anche) per l’Europa

Costruire la democrazia in Burundi, una lezione (anche) per l’Europa

di Giovanni Gugg Da oltre 40 giorni in Burundi, un piccolo Paese nel cuore dell'Africa, sono in corso manifestazioni di protesta per difendere la Costituzione e la democrazia: il presidente uscente, Pierre Nkurunziza, ha annunciato di candidarsi per un terzo mandato. Questa possibilità è esclusa dagli Accordi di Arusha del 2000: da qui, dopo anni di massacri tra hutu e tutsi, sarebbe dovuta partire la pacificazione del Paese. In realtà il processo di pace si concluse formalmente solo nel 2005: sotto la supervisione di Unione Africana, Nazioni Unite e Unione Europea si svolsero elezioni a cui i vecchi partiti politici burundesi…
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Burundi, vietato parlare delle proteste

Burundi, vietato parlare delle proteste

di Valeria Alfieri – Phd in Scienze Politiche Università La Sorbona Le manifestazioni sono riprese con una ancora più grande partecipazione popolare, nonostante la volontà del governo di seminare il terrore attraverso un uso più sfacciato della violenza contro i giovani manifestanti, violenza che il governo cerca di legittimare adducendo come pretesto il tentativo di colpo di stato dello scorso 13 maggio. Dall’inizio delle proteste i manifestanti sono stati chiamati insorti, golpisti, e al Shabaab. Domenica scorsa, il Presidente Nkurunziza ha inaugurato la sua prima apparizione pubblica dopo il golpe parlando di una minaccia imminente di al Shabaab nel paese, notizia che al…
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Il Burundi tra speranze democratiche e il rischio di una nuova guerra civile

Il Burundi tra speranze democratiche e il rischio di una nuova guerra civile

di Valeria Alfieri - Phd in Scienze Politiche Università La Sorbona (fotografie di Egide Alex) Aggiornamento del 15 maggio, ore 17 Oggi a Bujumbura le strade restano vuote, la gente rimane in casa. Un debole tentativo di montare una barricata a Musaga, uno dei quartieri della capitale, è stato rapidamente sventato dalla polizia che non ha esitato a sparare alcuni colpi di arma da fuoco accusando i manifestanti di essere dei golpisti. Ma i veri golpisti, quelli che non sono finiti nelle mani del governo (almeno tre sono stati arrestati), sono attualmente in fuga. Il tentativo di golpe annunciato mercoledì dal Generale…
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Il Burundi si prepara alla pulizia etnica

Il Burundi si prepara alla pulizia etnica

Armi, alcolici e uniformi ai miliziani hutu dell’Imbonerakure. Ma tutsi e hutu non sono propriamente due diverse etnie; si tratta piuttosto di due caste. I primi legati all’allevamento e alla gestione del potere politico, i secondi all’agricoltura. Furono i colonizzatori belgi e in particolare i missionari cristiani a farne due etnie, formalizzando l’appartenenza alla “razza” tutsi o hutu sui documenti. Una mossa pensata per dividere il Paese e governarlo meglio, contando sulla minoranza tutsi per affiancare i “padroni bianchi” sulla gestione del potere politico. di Riccardo Bottazzo UNA STORIA GIA' LETTA - Il genocidio corre sul fax. Quattro pagine in tutto…
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Storia di una volontaria in Burundi

Storia di una volontaria in Burundi

di Agnese Castellarin Dopo gli studi in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia e in Gestione dei progetti internazionali a Roma capii che per conoscere a fondo cosa significasse veramente cooperazione, e nello specifico il volontariato, dovevo dedicare un anno della mia esistenza ad un’esperienza sul campo. La sorpresa arrivò a fine novembre 2012, dopo un colloquio con la Caritas di Udine: “Signorina si prepari a partire!”. In un battibaleno, il 19 gennaio 2013 io e Silvia, un’altra ragazza di Udine, atterrammo a Bujumbura. Partii non sapendo molto sul Burundi, sulla sua storia insanguinata da un conflitto etnico, sul suo…
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